‘Le città di oggi le hanno fatte uomini di ieri. Noi abbiamo il diritto di pensare a quelle di domani, senza complessi, a patto che l’obiettivo sia questo: il domani. Fare città oggi per l’oggi significa farle nascere vecchie. Le tecnologie dovranno pervadere tutto e poi scomparire ai nostri occhi.’
Carlo Ratti
Con il termine ‘Senseable City’ si intente una città real-time, un ambiente urbano strutturato che attraverso la digitalizzazione dei processi di lavoro e dell’organizzazione dei dati riguardanti il territorio punta ad alzare l’asticella della qualità di vita delle popolazioni urbane del mondo. Il modo in cui viviamo, descriviamo e intendiamo le città si sta trasformando radicalmente, così come gli strumenti a disposizione per disegnarle.
Il Senseable City Lab, fondato dal professor Carlo Ratti nel 2004 presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston, nasce da una peculiare vocazione allo studio critico dei bisogni del cittadino e dei cambiamenti futuri, in un’ottica di anticipazione dei tempi e trasformazione consapevole e regolata, tanto della società – la cd. Smart Society – quanto della Smart City oggetti di indagine.
I ricercatori del Lab sono specialisti provenienti da un ampio spettro di discipline quali fisica, architettura, sociologia, ingegneria, arte, pianificazione urbana e computeristica. Ciò permette allo sviluppo tecnologico di evolvere coerentemente a tutti i livelli con le diverse necessità del progetto, che infatti si serve di un approccio omni-dsciplinare nella scelta delle metodologie di analisi e di lavoro.
Emilio Misuriello, AD di Esri Italia, distributor del software di georeferenziazione GIS, ne parla così:
‘Lo studio dei dati territoriali è permeato da paradigmi innovativi – IoT, analytics, big data – con conseguenze applicative che valicano i confini tradizionali, per trovar sfogo in campi di intervento ulteriori, che grazie alla georeferenziazione portano nuovo business alle compagnie, anche in termini di collaborazione e sviluppo’.
‘Anche per questo proseguiamo sulla strada della open innovation, della possibilità di portare ovunque l’analisi geografica, beneficiando delle idee che ci arrivano dal GEOsmartcampus, l’acceleratore di impresa con il quale collaboriamo per individuare le startup impegnate a utilizzare concretamente la Science of Where. Basti pensare alle occasioni aperte da navigazione indoor, realtà immersiva, agricoltura di precisione, GNSS (Global Navigation Satellite System), geostatistica e analytics.’
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