L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) si sta chiedendo come, ed ecco l’idea: una serra hi-tech per coltivare nello spazio.
Una presenza umana sostenibile nello spazio richiede lo sviluppo di nuove tecnologie per la fornitura di acqua, ossigeno e cibo e per la gestione dei rifiuti nel rispetto dell’ambiente, oltre che per mantenere gli astronauti stessi in salute.
Aria, acqua e cibo sono i 3 elementi che tengono in vita un essere umano e fino ad oggi l’autoproduzione di due di essi è ormai una realtà. Nella Stazione Spaziale Internazionale aria e acqua vengono per la maggior parte prodotte dalle attrezzature presenti nella stazione, mentre per il cibo gli astronauti devono ancora fare affidamento sui rifornimenti inviati dalla Terra.
Era il 2014 quando la NASA avviò ‘Project Veggie’ un programma di ‘agricoltura aeoroponica spaziale’ – ossia una tecnica di coltivazione in serra in cui le radici crescono senza il sostegno della terra o materiali analoghi – grazie al quale fu installato un ambiente serra all’interno della Stazione Internazionale Spaziale
Secondo i progetti della NASA, l’uomo dovrebbe essere pronto per la prima missione su Marte nel 2030. Non ci è possibile sapere se sarà l’inizio di una nuova era di colonizzazioni, le variabili in gioco ancora molte e lo scenario futuro non pronosticabile. La sostenibilità di una colonia in un altro pianeta è ancora un tema da fantascienza che tocca diversi aspetti, alcuni di essi però sono già in fase di studio e sperimentazione.
Per saperne di più guarda il video pubblicato sul sito dell’Agenzia Spaziale Italiana.
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